Incontro su progetti, buone pratiche e strategie di integrazione per studenti migranti

La sesta sessione chiude le attività di formazione in Sardegna.

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L’ultima sessione del percorso formativo nell’ambito del Progetto Includ-EU, tenutasi il 23 Febbraio 2022, ha fornito al gruppo di oltre trenta insegnanti degli spunti interessanti su progetti, buone pratiche e strategie di integrazione per studenti con background migratorio.

Nella prima parte della sessione, i partecipanti hanno condiviso la loro opinione sulle modalità attraverso cui potrebbero, nel loro ruolo di insegnanti, contribuire a delle scuole inclusive.
Oltre ad aver posto enfasi sul fruttuoso progetto di integrazione “Challenges of Intercultural Coexistence Project” realizzato in Slovenia, è stato dato spazio alla presentazione di alcune strategie didattiche efficaci da adottare nelle classi multiculturali, tra cui l’apprendimento cooperativo, il riconoscimento dei progressi degli studenti, il coinvolgimento dei loro genitori e la promozione dell’uso delle lingue d’origine, e agli aspetti culturali del linguaggio non verbale.

La seconda parte dell’incontro, dedicata agli sforzi istituzionali per favorire l’integrazione dei cittadini dei Paesi terzi in Sardegna, è stata introdotta dal cortometraggio “Tutti in ballo”, prodotto dalla cooperativa sociale sarda “Studio e Progetto 2” nell’ambito del progetto “Legàmi”. Dopo il video, un rappresentante della Regione Sardegna, Marco Sechi, ha presentato le diverse misure messe in atto dalla Regione per promuovere l’integrazione dei cittadini con background migratorio nell’isola in diversi settori, tra cui quello dell’istruzione. Il Dott. Sechi ha sottolineato il successo della sperimentazione innovativa per la messa a sistema dei servizi di mediazione culturale nelle istituzioni pubbliche, tra cui le scuole.

Dopo la presentazione del Dott. Sechi, dai partecipanti sono giunte diverse domande, idee e necessità, tra cui la messa a sistema dei servizi di mediazione interculturale nelle scuole, l’opportunità di coinvolgere studenti delle scuole superiori e delle università in tirocini come mediatori linguistici e culturali nelle scuole dell’infanzia, nelle scuole elementari e nelle scuole medie di primo grado, e l’esigenza di ripensare l’insegnamento dell’italiano come lingua seconda.

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