Training: Co-design di Comunità

Giovedì 25 maggio si è tenuto il quarto appuntamento del capacity building sull’inclusione e la transizione abitativa per i cittadini con background migratorio promosso da OIM Italia dal titolo “Co-design di Comunità”. L’intervento di Silvia Givone, facilitatrice e esperta di partecipazione presso Sociolab.

Nel corso del pomeriggio Silvia Givone ha avviato una riflessione insieme ai 24 partecipanti sui metodi e le tecniche per l’implementazione di percorsi di attivazione, partecipazione e collaborazione delle comunità.

• Perché la collaborazione serve all’inclusione abitativa?
• Da dove cominciare praticamente?
• Può il design thinking essere un approccio per comunità collaborative?

Queste sono solo alcune delle domande che hanno guidato l’intervento costituendo un’occasione importante per continuare a lavorare insieme sull’implementazione di soluzioni innovative in grado di rispondere ai bisogni abitativi di cittadini in situazioni complesse, in particolare a persone con background migratorio che non hanno – o non hanno più – diritto ai servizi di accoglienza.

Alla fine degli interventi sono ripresi i lavori con un laboratorio facilitato da Sociolab. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi e hanno avuto 45 minuti a disposizione per confrontarsi e rispondere alla domanda: Come rafforzare un progetto di inclusione abitativa con la comunità? Per farlo hanno iniziato lavorando insieme all’elaborazione di un’idea, ovvero una proposta di attività. Successivamente hanno ragionato sui possibili attori e alleati da coinvolgere nel progetto. Infine hanno immaginato una piccola azione potenzialmente realizzabile dividendo i compiti di chi avrebbe potuto fare cose per la sua concretizzazione.

Nella quarta giornata di formazione si è fatto un ulteriore passo verso l’operatività degli interventi possibili per riuscire ad accompagnare i soggetti verso una transizione abitativa in grado di renderli non solo autonomi e protagonisti del proprio percorso. È emerso un quadro importante che ha sottolineato l’importanza della collaborazione all’interno dei percorsi di inclusione e autonomia abitativa, ma anche come approcci come il design thinking possano fornire spunti interessanti per ripensare i processi.